Proverbi sul gioco delle carte
U veru jocature piglia e torna.
Il vero giocatore prende e ritorna alla stessa giocata.
Si cunzato cu Carlu quintu!
Ti sei messo bene come Carlo V.
Quandu cada llu re, l’assu trema.
Quando cade il re l’asso trema.
Iocate u culu e mbiscate e carte.
Cura di mescolare le carte e giocati anche il sedere.
Ha dittu Patriarcona: ccù settoro ‘un se cogliona.
Ha detto il Patriarca che con il settebello non si scherza.
Carta para ppé lu cartaru.
Le carte pari sono favorevoli a chi le distribuisce.
Carta jettata, carta jucata.
Carta posata sul tavolo è giocata.
A prima (partita) è dde i guaglioni.
La prima partita la vincono i ragazzi.
Te vò jucare a cammisa e ‘nucollu!
Te vò jucare i buttuni ra vrachetta.
Che tu possa giocarti la camicia che insossi!
Che tu possa giocarti i bottoni dei pantaloni.
tratta da : G.B. Maone, Tradizioni popolari della Sila, Soveria Mannelli, Rubbettino Editore, 1979. |
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